Ricetta digitale contro la crisi delle imprese

Investimenti sulla promozione digitale, formazione di personale tecnico, creazione di distretti virtuali in luogo di reti fisiche ormai anacronistiche. Sono queste le vie del rilancio suggerite dagli operatori del settore ecommerce per le piccole e medie imprese italiane. Se ne è parlato ampiamente al recente Netcomm Forum di Milano. Punto di partenza, le previsioni statistiche dei ricercatori del Politecnico di Milano: nel 2012 il commercio elettronico, inteso come comparto, dovrebbe fatturare 9.5 miliardi di euro, con un balzo importante rispetto agli 8,05 miliardi registrati nel 2011. Non si prevedono invece novità riguardo ai settori di traino, che dovrebbero rimanere quelli noti, dunque turismo, abbigliamento, informatica/elettronica, assicurazioni, infine editoria.

Il gap si risolve “conto terzi”

Le tavole rotonde ospitate a FieraMilanoCity hanno offerto interessanti spunti di riflessione. Gli imprenditori del web sono concordi nel sostenere che le PMI vanno aiutate a colmare il ritardo digitale. “Spesso mancano le competenze necessarie per progetti d’innovazione”, ha sottolineato il segretario generale di Netcomm, Giulio Finzi. Tuttavia, sempre l’esponente del consorzio ha precisato come “le piccole imprese hanno poco tempo da destinare ad attività di questo genere”. Ecco allora che per colmare il gap altre aziende si mostrano disponibili per ricoprire la funzione. Anche noi di Artera, che non a caso eravamo presenti all’eCommerce Forum, offriamo servizi di sostegno alle aziende medio-piccole, insieme ad altri player, come Ebay e Poste Italiane.

Fuori dai giochi chi non è sul web

Internet e il canale di vendita on-line rappresentano un potenziale da cui non si può più prescindere. “Chi non ha una presenza digitale non viene indicizzato sul web, e rischia in poco tempo di scomparire”, questo l’avvertimento lanciato da Christina Lundari, Sector Leader Transaction di Google Italia. Oltre che sfruttare le nuove opportunità sul fronte commerciale, le aziende devono poi essere in grado di fidelizzare un cliente italiano che sempre più si approccia alla rete, e che sempre più vuole effettuare acquisti attraverso i device messi a disposizione dalla tecnologia.

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