Sicurezza cloud computing: i dubbi degli utenti

Gli internauti e gli utenti qualche volta vengono assaliti da alcuni dubbi in merito alla sicurezza dei sistemi di cloud computig.
Le incertezze principali vengono da 2 caratteristiche tipiche delle infrastrutture cloud: storage di dati su server pubblici e operazioni su software remoti.

Storage dati su server pubblici

Alcuni utenti e anche diverse aziende sono sempre più convinti che salvare i dati su server pubblici (gestiti da altri hosting provider) può essere un rischio per la sicurezza. Essi credono che i server privati (acquistati a proprie spese e ospitati nelle sedi preferite) possano rappresentare una barriera in più per la protezione delle informazioni.

Tip: le infrastrutture e i sistemi di archiviazione agiscono allo stesso modo. Sia pubblici sia privati, se impostati e gestiti in modo adeguato non compromettono in alcun modo la sicurezza.

Operazioni su software remoti

Come sopra, vari utenti e imprese pensano che operare su software remoti anziché fisici/locali possa comportare rischi alla sicurezza dei dati e alla privacy. Questo perché da sempre sono abituati a lavorare con computer “reali” e server locali, ma mai completamente in ambienti virtuali.

Tip: servizi di posta elettronica come Yahoo o Gmail e piattaforme di social networking come Google e Facebook sono classici esempi di software e infrastrutture cloud. Eppure là vengono conservati dati di tutti i tipi, senza la minima preoccupazione di quello che potrebbe accadere se finissero in mani sbagliate.

Considerazioni

Il problema primario è che manca sia la cultura del business cloud computing sia quella del cosiddetto virtual office. Uno studio singolo o collettivo, ma mirato, sulle qualità e sui benefici di questa tecnologia permetterebbe di capire davvero le reali potenzialità che offre.

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