App Store Optimization (ASO), per la visibilità delle app

Le applicazioni mobili, più comunemente chiamate “app“, rappresentano ormai un punto di riferimento di cui non si può non tenere conto. Anche in questo ambito, però, è indispensabile ricercare la visibilità: come si può fare in modo che un’app sia più visibile rispetto alle altre? Lo scopo è, ovviamente, quello di consentire all’app in questione di comparire tra i primi risultati di ricerca in funzione di parole chiave specifiche.

Si tratta, quindi, di intervenire su quella che si potrebbe definire la “SEO delle app“. Tale realtà ha un nome preciso: ASO, acronimo di App Store Optimization. In pratica, l’ASO sta alle applicazioni come la SEO sta ai siti web.

I meccanismi di funzionamento sono, in linea di massima, gli stessi. L’App Store Optimization si basa sull’utilizzo di keyword, sul rispetto delle istruzioni riguardanti la pubblicazione di applicazioni messe a disposizione dall’app store, sulla qualità delle applicazioni, sulla classificazione, sull’usabilità e diverse altre categorie.

Ma quali sono gli aspetti che devono essere presi in considerazione e che richiedono attenzione? In primo luogo, non si può che cominciare con la scelta del nome: esso deve essere selezionato in maniera accurata, in modo tale che sia facile da memorizzare e pienamente descrittivo. Il nome dell’app deve contenere le keyword prescelte; non bisogna mai dimenticare che un utente arriva all’app tramite il suo nome. Chiaramente, più è semplice da ricordare e da rintracciare, maggiore sarà il successo.

Affinché le app ottengano la visibilità voluta sui motori di ricerca, poi, occorre puntare molto sull’estetica, vale a dire sull’icona dell’app. Si tratta del primo elemento dell’app che viene visualizzato, e pertanto deve essere coerente con l’utilizzo e, a sua volta, facile da memorizzare. Mettere a disposizione screenshot e icone di qualità elevata non solo consente di essere identificati nel miglior modo possibile, ma offre anche all’utente l’opportunità di operare una scelta semplice.

Un altro aspetto a cui bisogna prestare attenzione è quello relativo alle parole chiave: queste ultime vanno decise prendendo in considerazione l’area tematica di riferimento e, perché no, gli “avversari”. Le keyword vanno inserite nella descrizione, ma è bene fare attenzione a non esagerare per evitare il rischio di spam. Ovviamente, la descrizione è uno degli elementi che influenzano l’utente nella sua scelta: per questo deve essere compilata in modo corretto, così da soddisfare tutte le possibili domande e tutti i potenziali dubbi.

Vi sono, poi, numerose altre componenti che esercitano un’influenza più o meno notevole nel posizionamento delle app sui motori di ricerca degli App Store: per esempio, la popolarità, che si concretizza nel numero di recensioni e di download che l’app ha ricevuto; ma anche l’immagine della funzione, l’immagine promozionale e il video promozionale che possono essere eventualmente associati.

Non va dimenticato, infine, che il posizionamento delle applicazioni riguarda tre ambiti differenti: i motori di ricerca, gli Store e le tab Applicazioni. Insomma, pensare all’ASO nel 2015 non è solo un plus, ma una necessità di cui non si può fare a meno: con l’esplosione e la diffusione dei dispositivi mobili, tra smartphone, phablet e tablet, perdere l’opportunità di sfruttare tutti i vantaggi delle applicazioni costituisce un errore di grande rilevanza. L’app, infatti, permette non solo di consolidare i rapporti tra un’azienda e i suoi clienti di sempre, ma soprattutto consente all’azienda stessa di farsi notare e di farsi conoscere da nuovi potenziali consumatori.

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