Link interni: 4 consigli utili su come gestirli

Uno degli argomenti SEO più trattati e discussi è quello relativo all’utilizzo dei link inbound, o link esterni. Per tanto tempo questo tipo di link ha rappresentato il fulcro dell’algoritmo di ricerca di Google, ma negli anni ha gradualmente perso d’importanza.

Si parla poco, invece, di come ottimizzare e gestire al meglio i link interni considerati veri e propri hyperlinks verso pagine dello stesso sito. I link interni hanno diverse utilità: migliorano la tematizzazione della pagina linkata, aiutano a navigare nel sito, offrono risorse ai lettori, promuovono vecchi contenuti ed abbassano la frequenza di rimbalzo.

Google e i link interni

Nel Centro di assistenza Strumenti per i Webmaster, esiste una pagina dedicata in cui si fa espressamente riferimento a strutture di link interni. Questo perché il motore di ricerca americano sta cercando di dare importanza a link che valorizzino l’esperienza di navigazione dell’utente.

Ora, come fare per creare una struttura di link interni che sia solida e, soprattutto, che piaccia a Google? Seguendo la filosofia di Google, in cui l’utente è il fulcro di ogni cosa, proviamo a vedere come fare ad ottenere un’insieme di link interni ben strutturato.

Qualche strategia

  1. Valutare la contestualità
    Come prima cosa occorrerebbe capire se l’articolo che sto per linkare abbia effettivamente a che fare con l’argomento che sto trattando. Sarebbe da evitare ciò che viene fatto, invece, in Wikipedia dove qualsiasi parola viene linkata per spiegarne il significato.
  2. Stabilire l’importanza
    Una volta definita la risorsa bisognerebbe capire se l’utente ne possa trarre una qualche utilità: occorre che i contenuti riguardanti l’argomento trattato siano esaurienti. Per un lettore potrebbe anche risultare sgradevole leggere articoli di cui l’autore non abbia capito a fondo il tema trattato o che contengano contenuti non aggiornati.
  3. Evitare la brutalità del “clicca qui”
    L’utilizzo di espressioni come “clicca qui”, “ne ho parlato qui” o “visita il sito qui” sono fortemente sconsigliate e sono in completa contrapposizione alla naturale lettura dell’utente: il testo dovrebbe essere semanticamente legato alla pagina linkata.
  4. Utilizzare frasi chiave
    Google tiene d’occhio ormai da tempo i link legati a parole singole che puntano sempre alla stessa risorsa. In un articolo dove i contenuti sono inseriti in un testo discorsivo, risulta meno forzato inserire link in frasi chiave. Una frase chiave comunica un preciso messaggio e rafforza la tematizzazione della pagina linkata anticipando in qualche modo il suo contenuto al lettore.

L’argomento dei link interni è legato in modo molto stretto al web semantico. Si continua a cercare il modo di rendere i motori di ricerca indipendenti dai link che, però, svolgono ancora un ruolo decisivo negli algoritmi di ricerca: con l’intuizione umana si riesce a capire se un documento è meglio di un altro, ma ciò non è ancora incorporabile in un sistema automatico. Fino ad oggi si sono fatti veramente passi da gigante, ma siamo ancora lontani dal poter simulare questi ragionamenti.

Condividi