Foursquare, Gowalla e i servizi location-based

schermata2Quando si parla di web e nuovi trend, l’Italia sconta giocoforza un ritardo di 6-12 mesi rispetto all’America. Che il 2010 sarebbe stato l’anno dell’Internet mobile si era già capito dalle promozioni natalizie degli operatori di telefonia: basta con le Christmas Card per intasare la rete di SMS e largo alle chiavette per il traffico dati. Internet mobile, dunque. Ma di che genere? Con quali servizi? Quali applicazioni? Facciamo un giro per capire cosa c’è in giro di nuovo oltroceano che possiamo aspettarci di veder prendere piede nel web nostrano nel (prossimo) futuro.

Basta leggere i principali blog tech per capire che l’attenzione è tutta sui servizi location-based. Il vostro dispositivo mobile riconosce la vostra posizione e? Che succede? È esattamente quello che ci siamo chiesti quando sono spuntati prima servizi come Plazes prima e Google Latitude poi. Qual’è il vantaggio di far sapere a un server o a tutto il mondo dove ci troviamo?

Per quanto riguarda il server, è presto detto. Applicazioni come AroundMe per iPhone o qualsiasi portale di informazione vi chiedono di comunicare la vostra posizione per potervi restituire informazioni come il meteo della nostra città, il cinema o il ristorante più vicini. Questo tipo di (utili) informazioni farà presto un salto di qualità in termini di esperienza utente non appena la realtà aumentata comincerà a diffondersi. Cellulari, e forse un giorno occhiali e parabrezza saranno in grado di fornirci maggiori informazioni su quello che stiamo osservando. Un po’ come quando James Cameron ci faceva vedere Terminator dall’occhio “verde” di Arnold Schwarzenegger.

Bene, ma perchè far sapere la nostra posizione in tempo reale alle persone? Stando al successo che stanno riscuotendo social network come FourSquare e Gowalla le risposte sembrerebbero essere: divertimento e mondanità. Un buon post di Mashable riassume le caratteristiche peculiari questi due servizi (vedi tabella sotto) che si stanno contendendo il titolo di  nuovo Twitter. I cui early adopter, è bene non dimenticarlo, erano molto più propensi a raccontarci in quale ristorante stavano mangiando e cosa avevano ordinato piuttosto che aiutare l’informazione libera in Cina o Iran.

Per capire se li vedremo affermarsi anche in Italia, dovremo aspettare i canonici 6-12 mesi. Sempre che non si tratti di una moda.

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